Diminuire i fattori di rischio vascolare come il diabete, il colesterolo e l’ipertensione potrebbe evitare o ritardare i casi di demenza senile, incluso l’Alzheimer. Sono le conclusioni che si ricavano dallo studio franco-statunitense “Incidence of Dementia over Three Decades in the Framingham Heart Study” pubblicato sul New England Journal of Medicine. Questa buona notizia potrebbe quindi ribaltare le previsioni per i decenni futuri per i quali si stimano fino a 135 milioni il numero di persone affette da demenza nel mondo.
UNO STUDIO DAL 1980 ANNI SU UN’INTERA CITTADINA
Questo lavoro è stato basato su una delle più grandi e antiche coorti, chiamata Framingham. In questa piccola città nei pressi di Boston, negli Usa, gli abitanti volontari e i loro discendenti sono stati seguiti fin dal 1947. L’obiettivo era quello di valutare l’effetto del colesterolo sulle malattie cardiovascolari, come l’ictus o l’infarto del miocardio. E dal 1980 i partecipanti sono stati monitorati in continuo anche per diagnosticare l’insorgenza della demenza.
I ricercatori dell’Università di Bordeaux / Inserm e della Boston University hanno studiato il tasso di insorgenza di nuovi casi di demenza mediante la compilazione di dati provenienti da tre generazioni, più di 5205 persone oltre i 60 anni. “Abbiamo visto un costante calo di circa il 20% dall’inizio dello studio, con nessuna differenza tra uomini e donne” dice Carole Dufouil, direttrice della ricerca Inserm a Bordeaux e co-autrice del lavoro. “Ciò significa che i partecipanti seguiti negli anni 2000-2009 anni avevano il 20% in meno del rischio di sviluppare demenza rispetto a quelli osservati all’inizio dello studio“.
L’IPOTESI DELL’ISTRUZIONE E DEI FATTORI DI RISCHIO VASCOLARE
Secondo lo studio, questa riduzione di incidenza è stata osservata solo nelle persone con livelli più elevati di istruzione. Inoltre, “è stato più pronunciato per la demenza vascolare (meno 30%) che si verifica dopo un ictus. Abbiamo tuttavia notato una diminuzione del 10% per la malattia di Alzheimer, che non è trascurabile “, aggiunge il ricercatore. Una tendenza incoraggiante, di speranza per la quale per ora i ricercatori non hanno spiegazioni. “Abbiamo solo tracce indirette – dice Carol Dufouil – E ‘possibile che il miglioramento della gestione dei fattori di rischio vascolari come il diabete, il colesterolo e l’ipertensione contribuisca a prevenire le demenze vascolari, ma anche quelle di tipo Alzheimer “.
QUI PUOI LEGGERE lo studio in lingua inglese.
Riguardo alle strategie per contrastare l’insorgenza dell’Alzheimer, QUESTO STUDIO suggerisce la pratica della musica e del canto. In QUESTA RICERCA invece, si ipotizza un’azione benefica nel ricorso ai videogiochi. Infine QUESTE INDAGINI riconoscono una concreta validità nella pratica sportiva.