L’uso ripetuto di una vasta gamma di antibiotici non solo rischia di creare resistenza in alcuni batteri ma espone il paziente all’insorgenza del diabete di tipo 2. Lo rivela un nuovo studio, intitolato “The effect of past antibiotic exposure on diabetes risk” e pubblicato sulla rivista European Journal of Endocrinology, che sostiene, infatti, che coloro che assumono più cicli di alcuni antibiotici possono correre anche il 37% in più di rischio di ammalarsi di quella forma di diabete.
UN’ANALISI CONDOTTA SU OLTRE UN MILIONE DI PERSONE
Mettendo sotto analisi un database di circa un milione di persone nel Regno Unito, i ricercatori hanno osservato che le persone alle quali erano stati prescritti due o più cicli di specifici tipi di antibiotici per un breve periodo di tempo, hanno avuto una maggiore probabilità di vedersi diagnosticato il diabete di tipo 2, rispetto alle persone alle quali non erano mai stati prescritti quei farmaci o ne avevano assunto un solo corso. Queste le conclusioni dei ricercatori: “Lo studio ha incluso 208.002 casi di diabete e 815.576 soggetti di controllo. L’esposizione a una singola prescrizione di antibiotici non è stata associata ad un maggior rischio di diabete. Il trattamento con 2-5 cicli di antibiotici è stato associato ad aumento del rischio diabetico per penicillina, per le cefalosporine, per i macrolidi e per i chinoloni”. L’aumento del rischio oscilla da un più 8% per la penicillina a un più 15% per i chinoloni . “Il rischio aumenta con il numero di cicli di antibiotici fino a raggiungere il più 37% per quantità superiori a cinque cicli di chinoloni”. Sperimentati anche antivirali e antimicotici per i quali “non c’era alcuna associazione tra la loro esposizione e il rischio di diabete”.
Anche se non è chiaro come l’uso ripetuto di antibiotici possa essere legato al diabete, i ricercatori sospettano che lo squilibrio nella fauna batterica intestinale causato dagli antibiotici potrebbe esserne responsabile. Il capo team di ricerca, dottor Ben Boursi, ricercatore presso l’Università della Pennsylvania, ha dichiarato: “Uno squilibrio nei batteri intestinali è stato già precedentemente collegato ai meccanismi alla base dell’obesità, dell’insulino-resistenza e del diabete negli studi animali e umani“. Sebbene questi risultati non necessariamente indicano che il diabete sia innescato dagli antibiotici, che implicano, suggeriscono però che le infezioni potrebbero essere un campanello d’allarme nel diabete. Gli autori dello studio affermano che è necessario un ulteriore lavoro per capirne il nesso.