L’eccesso di zucchero fa male e crea dipendenza come una droga

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ZUCCHEROLo zucchero, degustato direttamente o nascosto in cibi e bevande, è un male dei nostri tempi. Ed è forse anche una droga della quale è difficile liberarsi facilmente. Che se ne debba rinunciare in larga parte, ne è certa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha raccomandato in nuove linee guida pubblicate il 4 marzo 2015 dirette ad adulti e bambini di “ridurre l’assunzione di zuccheri a meno del 10% del loro apporto energetico giornaliero. Un’ulteriore riduzione al di sotto del 5% o di circa 25 grammi (6 cucchiaini) al giorno potrebbe fornire benefici per la salute”. Impariamo così come il 10% dell’apporto energetico giornaliero sia pari a 50 grammi di zucchero, quindi 12 cucchiaini. Vuol dire che una quantità del genere è eccessiva? Il dottor Francesco Branca, direttore del Dipartimento di Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo dell’OMS, spiega che “se prendiamo una tazza di cereali al mattino, una lattina di bibita e uno yogurt dolce, si è già superato questo limite“.

UNA DROGA O SOLO UN CIBO CHE DA’ CONFORTO?

Di fronte a questa drastica limitazione imposta per ragioni sanitarie, ci si interroga se lo zucchero possa essere considerato alla stregua di una droga ovvero di una sostanza in grado di dare dipendenza. il professor Jean Michel Lecerf, dell’Istituto Pasteur di Lille, in Francia, specialista in Endocrinologia e Malattie metaboliche, sostiene che non vi è “una dipendenza tale da impedire di smettere di mangiare zucchero perché nonostante l’appetibilità dell’essere umano verso lo zucchero, non si ha una vera sindrome da astinenza”. Lo zucchero viene ricercato dall’essere umano perché “da’ piacere, fornisce una sensazione morbida e gradevole”. Al contrario sono sempre di più gli studi che dimostrano la dipendenza fisica oltre che psicologica del corpo dallo zucchero. Già nel 2002 la ricerca “Evidence that intermittent, excessive sugar intake causes endogenous opioid dependence” condotta da un team della Princetown University capitanato dall’italiano Carlo Colantuoni dimostrò un’azione simile agli oppiodi.

“Questi zuccheri aggiunti sono subdoli e ci rendono assuefatti inconsapevolmente – commenta Jordan Gaines Lewis- Nello stesso modo in cui il farmaco modifica il sistema di ricompensa e rende i consumatori dipendenti, prove più comportamentali e neurochimiche suggeriscono che lo zucchero è coinvolgente nello stesso modo”. E vengono pure descritti esperimenti condotti su animali che hanno effettivamente dimostrato che lo zucchero potrebbe essere descritto come una droga:  “Ci sono quattro componenti principali tipici della dipendenza: il sovraconsumo, la crisi d’astinenza, la consapevolezza della mancanza e la sensibilizzazione incrociata ovvero l’idea che una sostanza che crea dipendenza predispone una persona a diventare dipendente da un’altra. Tutti i componenti sono stati osservati in modelli di dipendenza dallo zucchero negli animali, proprio come la droga “. Tuttavia, manca ancora uno studio specifico di eguale portata sull’uomo.

L’eccesso di zuccheri secondo QUESTO STUDIO è causa anche di difficoltà per un sonno ristoratore. Peraltro, sostituirli con edulcoranti per perdere peso, stando a QUESTA INDAGINE è assolutamente inutile e persino rischioso. Chi si preoccupa del diabete, infine, sappia che QUESTA RICERCA ha provato che anche l’eccesso di sale è corresponsabile.

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