Attacchi di panico la cura senza farmaci. Perchè arrivano

Come guarire dagli attacchi di panico senza farmaci ecco i consigli degli esperti, come riconoscerli ed affrontarli senza paura ed ansia

Attacchi di panico: quasi 10 milioni di italiani ne soffrono in maniera sistematica. La paura arriva all’improvviso, entra nelle nostre giornate stravolgendole e cambiandole per sempre. O almeno fino a quando non scopriamo che guarire è possibile e anche in pochi mesi di tempo affidandosi all’aiuto di un esperto. Basta scoprire che la forza di cui abbiamo bisogno è dentro di noi e bisogna incanalarla in un processo virtuoso, positivo, risolutore.

In questo articolo cosa è corretto che faccia chi, tra amici e parenti, è vicino ad un paziente affetto da attacchi di panico.

DONNE A MAGGIOR RISCHIO

Si stima che il 3,5% nella popolazione mondiale soffre di attacchi di panico. Nel corso della propria vita un individuo su tre ha sperimentato almeno un episodio di panico o ansia sotto forma di attacco senza che vi sia stata, successivamente, un cronicizzazione. E’ una patologia molto diffusa anche nel nostro Paese: quasi 10 milioni di italiani ne soffrono in maniera sistematica. Le donne sono maggiormente a rischio, ma anche gli uomini non ne sono esenti e, purtroppo anche gli adolescenti si ritrovano sempre più spesso a fare i conti con questo male. In un 30-40% delle persone sparisce spontaneamente. In un altro 30% si ha la remissione con la terapia specifica, ma ci possono essere ricadute. Per un altro 30% circa occorre una terapia più prolungata.

Guarire dagli attacchi di panico è possibile: ecco il decalogo di cosa fare

Di solito, gli attacchi di panico iniziano con qualche sintomo di tipo fisico – spiega la psicoterapeuta Claudia de Masi con studio a Roma – i battiti del cuore accellerano e chi ne è colpito ha la percezione di mancanza di respiro, è in affanno sente che sta per soffocare. Mani e braccia possono essere intorpiditi, si ha una sudorazione eccessiva e si può sentire dolore al petto che qualcuno scambia per un infarto imminente“.

“Più i sintomi fisici si intensificano – prosegue Claudia de Masi – più l’angoscia e la paura crescono, diventando autentico terrore: si teme di morire, di impazzire o di non tornare mai più alla normalità. Sono attimi che durano secoli, e che lasciano profondi segni anche una volta passati. Infatti, chi soffre di attacchi di panico spesso comincia a vivere nel terrore che ritornino, alimentando un circolo vizioso di ‘paura della paura‘ che fa rintanare sempre più la persona in situazione protette, note, conosciute, sicure ”.

ATTACCHI DI PANICO CON AGORAFOBIA

Si presentano quando si è in pubblico, durante eventi, con molte persone stipate, al chiuso o all’ aperto. Questo tipo di disturbo fobico è mantenuto in vita dalle tentate soluzioni dell’«evitamento» e del «chiedere aiuto». Coloro che soffrono di questa patologia evitano sistematicamente di esporsi a un presunto pericolo, oppure chiedono la presenza e assistenza costante di una persona di cui si fidano per affrontare una situazione minacciosa.

UN DECALOGO PER CONTRASTARE GLI ATTACCHI DI PANICO

Non si guarisce immediatamente, ovviamente. L’aiuto di un esperto per qualche mese è essenziale, ma qualcosa si può fare da subito. “Gli attacchi di panico – indica Claudia de Masi – di solito migliorano quando si smette di incalanare la propria aggressività verso se stessi invece che verso il mondo esterno per ottenere ciò che si desidera, quando si decide di convivere con la paura del fallimento invece di evitare di vivere pur di non provarla”. La dottoressa ha predisposto per saluteokay.com un decalogo in soccorso a chi soffre di attacchi di panico. Eccone i punti.

  1. Imparare a distinguere un attacco di panico da altro divenire consapevoli di come si presentano e delle varie fasi di sviluppo. Ricordare che non durano per sempre e prima o poi terminano . Guardarli, se ci si riesce, con distacco sapendo che prima o poi finiranno, inizieremo a conviverci. Alcune persone che soffrono di attacchi di panico ne hanno anche molti al giorno. E’ essenziale in questi casi imparare a riconoscerli e a lasciarli passare via.
  2. Capire che gli attacchi di panico sono solo un sintomo, e dunque non costituiscono il vero problema. Il vero problema è ciò che li ha scatenati, stati d’ansia, una insoddisfazione esistenziale. Agire su di esse con l’aiuto di un terapeuta costruendo degli obiettivi raggiungibili.
  3. Quando si percepisce che stanno per arrivare degli attacchi di panico, invece di subire passivamente le sensazioni fisiche di paura, fare qualcosa come camminare , muoversi, fare attività fisica, parlare con amico di ciò che si sta vivendo, mettere in atto delle tecniche di rilassamento e non farsi troppe paranoie mentali.
  4. Dedicarsi ad attività ludiche o artistiche: ad esempio teatro, canto, pittura, movimento, scrittura. Qualsiasi cosa permetta di dare voce ai propri vissuti interiori. Molto utili in questo senso le principali artiterapie, in particolare – a mio avviso – la teatroterapia, perché permette di sperimentare in un gruppo protetto nuovi modi di comportarsi.
  5. Trovare il coraggio mandare a quel paese chi lo merita o di non frequentare persone che non hanno la nostra fiducia.
  6. Definire amici solo le persone di cui ci si può realmente fidare.
  7. Condividere con gli amici le proprie problematiche, e chiedere loro aiuto in caso di bisogno anche solo per una chiacchierata.
  8. Imparare a convivere con la propria paura e a fare figuracce, se sono funzionali al raggiungimento di qualcosa che davvero si desidera
  9. Parlare con persone che hanno avuto attacchi di panico e che li hanno risolti
  10. La tendenza a evitare le situazioni che provocano paura, le costanti richieste di aiuto e protezione a familiari e amici e i tentativi di controllare le proprie spontanee reazioni fisiche così come l’ambiente circostante. La relazione con se stessi, gli altri e il mondo delle persone che soffrono di questi disturbi appare come interamente basata sui meccanismi già citati di percezione e reazione.

LA PSICOTERAPIA

Non c’è bisogno di lunghe e costose psicoterapie. Con l’approccio breve strategico messo a punto dal professor Giorgio Nardone insieme a Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo si possono risolvere situazioni del genere anche con 7 o 8 sedute.  I due hanno sviluppato protocolli di trattamento estremamente efficaci ed eleganti per le psicopatologie che vanno appunto dagli attacchi di panico all’anoressia, al disturbo ossessivo-compulsivo, all’agorafobia, fino al disturbo paranoide, ai problemi relazionali e alle difficoltà in età infantile.

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