Arriva anche in Italia un test in grado di individuare precocemente la presenza di lesioni cancerose nella bocca. Si tratta del test Index Diagnostic System (qMIDS) (commercializzato come Op Test) in grado di segnalare la presenza di lesioni cancerose con una percentuale di precisione oscillante tra il 91 ed il 94%.
UNA PATOLOGIA LETALE PER 3MILA PERSONE OGNI ANNO
A fare la scoperta sono stati i ricercatori della inglese Queen Mary University che hanno testato su più di 360 campioni di tessuto della testa e del collo prelevati da 299 pazienti del Regno Unito e della Norvegia. Lo studio è stato pubblicato con il titolo “Exploiting FOXM1-orchestrated molecular network for early squamous cell carcinoma diagnosis and prognosis” sull’International Journal of Cancer. Il cancro della bocca colpisce circa 4.500 persone in Italia ogni anno e più di mezzo milione di persone in tutto il mondo, con cifre globali stimati a elevarsi al di sopra di un milione l’anno entro il 2030. Nell’ultimo dato statistico disponibile (Airtum 2014) per tumori delle labbra, della cavità orale e della faringe muoiono poco meno di tremila persone l’anno (2.839 nel 2011). La maggior parte dei casi sono provocati da uno dei fattori di rischio quali il fumo, il bere alcolici o masticare tabacco. Le lesioni della bocca sono molto comuni e solo da 5 al 30 % possono trasformarsi in cancro. Se rilevato nelle fasi iniziali di trattamento può essere curativo, ma fino ad oggi nessuna prova era stata in grado di rilevare con precisione quali lesioni diverranno cancerose.
La diagnosi preventiva dà speranza di sopravvivenza. Per i pazienti con malattia avanzata, i tassi di sopravvivenza, infatti, sono minimi; dal 10 al 30% a cinque anni.
Il test qMIDS misura i livelli di 16 geni che sono convertiti, tramite un algoritmo diagnostico, in un “indice di malignità” che quantifica il rischio di lesione diventare cancerose. È meno invasivo rispetto ai metodi standard di istopatologia in quanto richiede solo un pezzo 1-2 mm di tessuto (meno della metà di un chicco di riso) e (in laboratorio) richiede meno di tre ore per ottenere i risultati, anziché fino ad una settimana quale è l’esame istopatologico standard. QUI PUOI LEGGERE la pubblicazione relativa allo studio in lingua inglese.
L’ARRIVO DEL TEST IN ITALIA
In Italia la tecnica è in fase di lancio da parte della Geneticlab, laboratorio e centro diagnostico vicentino che opera nel campo della genetica e biologia molecolare. L’Op Test (Oral Prevention Test), si rivela particolarmente prezioso nella diagnosi precoce perché spesso macchie di aspetto innocente possono essere l’espressione di lesioni maligne, mentre in altri casi questo tipo di patologia può anche svilupparsi partendo da una bocca apparentemente normale. «I riscontri scientifici sul test qMIDS ci dicono che si tratta di un prodotto molto sensibile nell’individuare la presenza di cellule pre-cancerose nel cavo orale ed è noto che nella maggior parte dei tumori l’anticipazione diagnostica porta ad una prognosi migliore» afferma il professor Roberto Navone dell’Università di Torino, responsabile scientifico del progetto che ha seguito lo studio e la messa a punto del test. «Lo studio della morfologia delle cellule ha permesso di salvare molte vite in altri ambiti, come ad esempio quello ginecologico: ecco perché l’approfondimento proposto dall’Op Test, che combina l’analisi cellulare alla ricerca di HPV, permetterà uno screening completo, affidabile e con ampi margini di utilizzo».
Per restare nell’ambito della diagnosi precoce del cavo orale finora era disponibile un test genetico per la valutazione della malattia parodontale (Eurogenlab) con tempi di risposta in 10/12 giorni.
COME SI EFFETTUA IL TEST
L’operazione è molto semplice: per effettuare l’Op Test è sufficiente strofinare energicamente un brush in alcune zone all’interno del cavo orale del paziente, anche in assenza di lesioni visibili. Una volta effettuato il prelievo, il campione viene inviato alla Geneticlab che ha il laboratorio a Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza. Il materiale cellulare raccolto viene sottoposto ad analisi citologica e ricerca di HPV (Papilloma Virus, considerato un precursore come dimostra QUESTO STUDIO) per evidenziare eventuali anomalie o patologie sospette. Il referto viene inviato in formato digitale entro 10 giorni all’odontoiatra che potrà così trasmetterlo al paziente con tutte le informazioni e spiegazioni necessarie.
Il kit costa 89 euro (69 euro per il professionista) e comprende: materiale per effettuare il prelievo, materiale per spedire i campioni e depliant per informare medici e pazienti. Ciascuna operazione di analisi ha un costo di 69 euro. Non è prevista la vendita diretta del test al paziente ma solo a medici e odontoiatri.