Puntura di zecca e zanzara, scoperto un nuovo virus letale

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ZECCALe autorità sanitarie statunitensi dei Centers for Disease Control and Prevention CDC hanno annunciato venerdì 20 febbraio di aver scoperto un nuovo virus che è responsabile della morte di un uomo di 50 anni, in buona salute, nello stato americano del Kansas, nella primavera del 2014.

IL CASO DI BOURBON NEGLI USA

Il virus, soprannominato “Bourbon” dal nome della contea in cui il paziente ha vissuto, è parte di un gruppo di virus chiamati Thogotovirus, segnalano dai CDC. Questa è la prima volta che questa famiglia di virus causa una malattia letale in un essere umano negli Stati Uniti, e solo l’ottavo caso noto di infezione da un Thogotovirus che provoca sintomi nelle persone.

Nella misura in cui i virus di questo gruppo di agenti virali (Thogotovirus) sono stati collegati alle zecche o alle zanzare in alcune parti d’Europa, dell’Asia e dell’Africa, il virus “Bourbon” potrebbe anche essere diffuso da quelli o altri insetti. L’uomo in questione, come riferiscono i medici che l’hanno tenuto in cura, era stato morso più volte da zecche nei giorni prima di ammalarsi. Addirittura il paziente ha trovato una zecca incistata sulla spalla parecchi giorni prima di essere colto da nausea, debolezza e diarrea. Il giorno dopo ha sviluppato febbre, anoressia, brividi, mal di testa, mialgia e artralgia. Nell’uomo si è manifestata una pesante leucopenia e trombocitopenia. Undici giorni dopo il ricovero è morto e su di lui non è stata effettuata l’autopsia.

I risultati dei vari test per molte malattie infettive erano negativi, quindi un campione di sangue del paziente è stato inviato a un laboratorio CDC per ulteriori analisi. I test iniziali hanno rilevato la presenza di un virus non identificato. CDC ricercatori hanno determinato che si trattava di un nuovo virus, dopo aver utilizzato la tecnologia avanzata di rilevazione molecolare (AMD).

Le zecche sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnidi), parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro e possono scegliere diverse specie animali dai cani alle pecore, alle mucche, ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo. Sono in grado di trasmettere all’uomo numerose e differenti patologie: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi e l’encefalite virale. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita.

COME COMPORTARSI IN PRESENZA DI UNA ZECCA

Per la rimozione della zecca nel caso sia scoperta sulla propria cute o su quella di un animale a stretto contatto con la casa, bisogna usare la massima attenzione. In particolare, viene suggerito di afferrarla con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Durante la rimozione, bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito del sangue già ingerito dal parassita e contaminato che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. Disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato per accertarsi che non ci siano più parti del parassita sottocute. Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla: le mani devono essere protette con guanti e poi lavate. Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile. Infine, distruggere la zecca, possibilmente bruciandola.

La stagione più pericolosa è quella del bel tempo, non solo perchè si è più portati a stare nei luoghi all’aria aperta e, soprattutto, in campagna, spazio dove le zecche proliferano. Con l’inizio della bella stagione, infatti, le zecche abbandonano, lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi, che vanno da aprile a ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto “morso da zecca”.

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