In via Nicolò Forteguerri angolo via Guglielmo degli Ubertini, in zona Prenestina, presso il presidio sanitario integrato Santa Caterina della Rosa, la Asl Roma C dal 26 marzo ha avviato un servizio denominato “SEE AND TREAT” (“Vedi e Tratta”). Nella sostanza in un ambulatorio affidato a infermieri, aperto tutta la settimana dalle 7,30 alle 19,30, possono recarsi tutti i pazienti dai 6 anni ai 75 anni senza bisogno di appuntamento o di richiesta del medico curante. L’obiettivo, attraverso una consulenza infermieristica è quello di offrire soluzioni a “urgenze minori” e “trattare problemi non complessi che possono riguardare diverse branche (oculistica, otorinolaringoiatria, problemi muscolo-scheletrici, odonto-stomatologici, gastrointestinali, urinari, traumatologici, dermatologici)” e altre patologie elencate nella delibera aziendale n. 384 del 20/03/2015.
LA CONTRARIETA’ DELL’ORDINE DEI MEDICI
L’iniziativa, però, ha sollevato dubbi e perplessitùà da più parti, prima tra tutte quella dell’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma, per il quale “appare del tutto inappropriata e, nel percorso di diagnosi, terapia e dimissione, rappresenta una pericolosa deviazione dalle competenze mediche verso quelle infermieristiche; quest’ultime non possono, infatti, sostituirsi al ruolo di valutazione e decisione svolto dal medico grazie alla sua lunga formazione e specializzazione nelle varie branche, senza mettere a rischio sicurezza e diritto alla salute dei pazienti, in particolare quando essi sono nei primi anni di vita”. “Su questo punto occorre essere estremamente chiari: non è possibile attribuire la valutazione di quali problemi siano realmente non complessi e affidare la gestione di urgenze, per quanto minori, a competenze professionali diverse da quelle mediche”, avverte il presidente dei camici bianchi di Roma, Roberto Lala. “Ciò senza voler minimamente intaccare la considerazione che questo Ordine ha per il fondamentale ruolo svolto dalle professionalità infermieristiche”.