Fino a 102 giorni d’attesa (ovvero più di tre mesi) per un’ecografia ostetrica, indispensabile per conoscere lo stato di gravidanza. A non meno di 86 giorni per l’applicazione dell’Holter, apparecchio per rivelare patologie cardiache. C’è un angolo dell’Italia, e più esattamente un pezzo della Capitale, dove la sanità pubblica si è arresa: si tratta di Ostia e delle cittadine del litorale, uno spicchio di territorio abitato da mezzo milione di persone dove si concentrano le funzioni della spiaggia, dell’aeroporto e del porto di Roma.
LA DENUNCIA DI SOS-SOCCORSOCITTADINO
La denuncia sull’assenza di prestazioni sanitarie pubbliche e di tempi d’attesa impossibili arriva dal comitato Sos-Soccorsocittadino che ha scritto al Prefetto di Roma, al Sindaco ed al Governatore del Lazio per esprimere lo sdegno della cittadinanza di fronte ad un così grave disservizio. “Lo stato di erogazione dei servizi nella sanità pubblica – evidenzia Gioacchino Assogna, portavoce del comitato – ha raggiunto livelli vergognosi. Molte prestazioni non vengono più fornite e per altre i tempi d’attesa particolarmente lunghi escludono di fatto la possibilità di essere diagnosticati e curati in tempo”. Se non avranno risposte, dal Comitato si annuncia anche il ricorso alla magistratura.
Ogni giorno migliaia di persone sono costrette a “emigrare” da una parte all’altra del Lazio per effettuare analisi e visite specialistiche. Oppure a spendere una fortuna per rivolgersi ai presidi privati. O, peggio ancora, a rinunciare di curarsi. “Se in primavera la chiusura alle prenotazioni riguardavano in particolare Diabetologia e Endocrinologia – denuncia Assogna a proposito delle agende al Centro unico prenotazioni Cup – in questo periodo di fine estate l’impossibilità si è così ampliata che si fa prima a fare l’elenco sulle prenotazioni possibili. Sono escluse visite particolarmente importanti ed urgenti, come Tac, Ecocardio, Cardiologiche, Neurologiche, Ecoaddome, Colonscopie, Ecodoppler, Eco-Tiroidi, Senologiche, Eco-Mammarie , Transerettali, Risonanze Magnetiche Rmn, Mammografie e qualche altra”.
LE “OFFERTE” DEI PRIVATI
A leggere i dati pubblici della Regione Lazio, dalle prestazioni pubbliche presso la Asl Roma D (azienda sanitaria che amministra la salute pubblica nel X Municipio, nel comune di Fiumicino e nelle zone di Portuense-Monteverde) si ha una conferma dell’accusa. Sono escluse completamente: l’esofagogastroduodenoscopia, la tac del capo, (con e senza contrasto), la tac del massiccio facciale, la radiografia completa del tubo digerente, la mammografia bilaterale, la tac del rachide e dello speco vertebrale, tutte le ecografie ad eccezione di quella all’addome inferiore (68 giorni d’attesa), l’ecocolordoppler, le Rmn. Per un’ecografia ostetrica, molto importante per valutare l’andamento della gestazione, si aspettano tra i 64 ed i 102 giorni. Per un elettrocardiogramma dinamico, con dispositivo Holter, non bastano 86 giorni d’attesa.
“La riduzione così drastica dell’Assistenza Sanitaria – conclude Sos-Soccorsocittadino – desta diffusa e giustificata preoccupazione per la notevole esigenza relativa alle persone anziane e, per alcuni aspetti, riguardo alle donne. Ogni giorno si straparla “che non vengono toccati i servizi essenziali” e inevitabilmente ci si trova a constatare chiusure di prestazioni pubbliche, quasi a favorire il ricorso a quelle private a prezzi pesanti. Ciò trova conferma indiretta nel constatare che il alcuni “Centri Privati” si offrono in promozione pacchetti scontati del 50% sino a fine anno, proprio sulle visite non consentite nelle strutture pubbliche. Sono problematiche importanti e delicate che richiedono una precisa presa di posizione delle Istituzioni Pubbliche in indirizzo”.