Orecchie a sventola, addio anche senza otoplastica. Grazie ad una nuova tecnica chirurgica, più rapida ed economica, è possibile correggere gli inestetici padiglioni auricolari prominenti. Già a partire dai 7 anni d’età ed al costo compreso tra 2.800/3.000 euro per una correzione bilaterale, contro l’otoplastica chirurgica tradizionale che può raggiungere una spesa di 5.500 euro.
UNA LEGA TITANIO PIU’ NICKEL E ORO
La novità di chiama EarFold, una clip in nitinol (da Nichel Titanium Naval Ordinance Laboratory, lega a memoria di forma composta da titanio più nickel placcata in oro), che si applica con facilità in sede sottocutanea correggendo quello che è un inestetismo che, secondo le stime, riguarda fino al 5,6% della popolazione. Non serve più un intervento chirurgico con tanto di lunga degenza, ma è sufficiente una piccola incisione in anestesia locale. “Il metodo EarFold è disponibile anche in Italia – conferma Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano – Con questa tecnica si può intervenire in modo risolutivo nei casi di assenza o scarsità di antelice, ovvero la piega dell’orecchio che si trova nella porzione più alta; parliamo di circa il 40% di tutti i casi di orecchie a sventola”. Da questo si comprende che la nuova tecnica non è accessibile a tutti ma solo a quei pazienti che hanno la conformazione del padiglione auricolare di un certo modo. “EarFold richiede una selezione del paziente, in alcuni però la chirurgia classica è inevitabile” conferma Gilardino. L’allergia al nickel, abbastanza diffusa, potrebbe essere anche una controindicazione.
EarFold si presenta come una clip rivestita in oro biocompatibile a 24 carati. Questo permette di creare una nuova piega dell’antelice o di accentuare la piega esistente dell’orecchio umano correggendo quindi la prominenza dell’orecchio e riducendo così la sofferenza psicologica del paziente. Sono numerosi coloro che ogni anno si rivolgono al chirurgo plastico per rimuovere questo inestetismo. “È bene ricordare che le orecchie a sventola sono un elemento che può avere un notevole impatto psicologico sulla vita della persona coinvolta; spesso porta ad una certa insicurezza del proprio aspetto”, spiega Gilardino.
PRO E CONTRO DI EARFOLD

I vantaggi dell’applicazione di EarFold sono almeno tre, secondo gli esperti. “Innanzitutto, i tempi di intervento sono estremamente ridotti. Rispetto ad una otoplastica tradizionale, questa tecnica richiede mezz’ora al massimo. Viene praticato un piccolo taglio in anestesia locale attraverso il quale inserire la clip e modellarla. Pochi punti di sutura e l’intervento è finito” segnala la dottoressa.
In secondo luogo la convalescenza. “Possiamo dire addio alle fasciature a turbante: qui non è necessaria alcuna fasciatura. Gli interventi tradizionali fino ad ora utilizzati per correggere le orecchie ad ansa prevedono infatti un tempo chirurgico che ha una durata di circa 1-2 ore e in tutti i casi bisogna indossare un turbante per quattro giorni, mentre il dolore dura uno o due giorni. Con l’EarFold serve solamente attuare delle piccole accortezze come non fare sport da impatto per circa un mese”. E non c’è neanche un periodo dell’anno più indicato, visto che (come segnala QUESTO ARTICOLO) con l’otoplastica si preferisce intervenire soprattutto d’estate.
Terzo, conclude Gilardino: “Il risultato finale è assolutamente prevedibile. Sono disponibili, infatti, delle clip di prova che possono essere applicate e permettono al paziente di vedere quale sarà il reale risultato finale”. Ovviamente l’EarFold definitivo è invisibile perché viene applicato in sede sottocutanea.
Questo tipo di tecnica può essere adottata a partire dai 7 anni, “anche se, in età così giovani non basta l’anestesia locale ma occorre una sedazione. Dai 13-14 anni non ci sono problemi”, precisa Gilardino. Ricordate, però, che “EarFold richiede una selezione del paziente, in alcuni però la chirurgia classica è inevitabile”.
Per un paziente che gioca a tennis o padel, si può prevedere questo tipo di intervento con earfold?
Grazie.