Allarme da parte della comunità scientifica internazionale: esiste una variante di meningococco, il batterio della meningite, trasmessa sessualmente. Le informazioni sono contenute nello studio dal titolo “Evolutionary Events Associated with an Outbreak of Meningococcal Disease in Men Who Have Sex with Me” pubblicato l’11 maggio 2016 sulla rivista PLoS ONE.
Il meningococco, responsabile della meningite e/o della setticemia, è tipicamente trasmesso attraverso la saliva o le vie respiratorie. Ma i ricercatori francesi e tedeschi hanno caratterizzato un nuovo ceppo del batterio (una “variante”), a trasmissione sessuale che, in particolare, può causare infezioni invasive con conseguente morte.
L’EPIDEMIA MORTALE DEL 2013
Gli autori di questa ricerca hanno studiato i batteri raccolti a Parigi e a Berlino nel corso di un focolaio di malattia meningococcica invasiva che si è verificato nel 2013 negli Stati Uniti e in Europa negli uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini (MSM). Questa epidemia ha portato ad un numero particolarmente elevato di morti. I ricercatori hanno voluto capire come un batterio che provoca di solito di infezioni invasive sia negli uomini che nelle donne, in questi casi aveva infettato in via privilegiata uno dei due sessi.
Secondo il Dr. Muhamed-Kheir Taha, capo del Centro Nazionale di Riferimento sul meningococco dell’Institut Pasteur di Parigi e co-editore dello studio, “ci siamo resi conto che c’era una associazione con la comunità gay maschile, ma che non era collegata allo status dell’HIV, perché i pazienti erano, nella quasi totalità, HIV negativi. Così abbiamo pensato ad un ceppo che si è adattato, inizialmente, nella modalità di trasmissione per via sessuale e poi sarebbe diventato invasivo passando attraverso il sangue nel causare meningite e setticemia”. “Guardando i geni espressi e le proteine prodotte da questi batteri, ci siamo resi conto che questi ceppi si erano adattati come stile di vita a quelli della gonorrea [un batterio a trasmissione sessuale responsabile di gravi infezioni, ndr]. Il gonococco e il meningococco appartengono allo stesso genere e sono molto vicini. Questo adattamento dello stile di vita del meningococco a quello della gonorrea ci ha rafforzato nella nostra idea di trasmissione sessuale “, ha detto il dottor Taha. Questa nuova variante ha, infatti, proprietà speciali che gli permettono di crescere senza ossigeno, come la gonorrea, circostanza della quale, di solito, il meningococco non è capace. Quindi si è trattato di un nuovo modello di trasmissione per via sessuale per questa particolare epidemia del 2013.
Tuttavia, ciò non ha permesso di comprendere le infezioni invasive e l’elevato numero di decessi prodotti. Le infezioni del tratto genitale non sono generalmente considerate così letali. “Perchè si a un’invasione si deve realizzare che il batterio superi “il lato oscuro della forza “, vale a dire che deve attraversare la barriera epiteliale e entrare nel flusso sanguigno e si diffonde. La presenza di meningococco nella zona delle mucose sessuali spiega un’infezione, ma non l’infezione invasiva“, afferma Dr Taha. I ricercatori hanno dimostrato che il batterio ha subito un secondo adattamento a livello genetico, permettendo così di passare nel flusso sanguigno e moltiplicarsi sfuggendo al controllo del sistema immunitario che dovrebbe distruggere qualsiasi corpo estraneo. E’ questo secondo adattamento, con ogni probabilità, ad aver permesso ai batteri di diventare invasivi e di innescare infezioni fatali.
ESTENDERE L’ETA’ DELLA VACCINAZIONE
“L’emergere di questo ceppo ha rivelato che la meningite è estremamente flessibile e cambia molto rapidamente il suo fenotipo adattandosi efficacemente alle nuove condizioni“, dice Ulrich Vogel, capo del laboratorio di riferimento dell ‘Università di meningite di Würzburg e co-autore dello studio. Per il Dr. Taha, “con questo studio si ha la prova che siamo di fronte ad un particolare ceppo che appartiene ad una famiglia genetica ad alta patogenicità, altamente trasmissibile, che si può trovare nel tratto genitale e che è anche coinvolto nelle infezioni invasive “.
Scoperto tutto questo, resta il problema della prevenzione e quindi della vaccinazione. “Dal 2013, anno d’esplosione del manifestarsi del fenomeno vecchio anche di dieci anni, i batteri hanno cominciato a diffondersi attraverso il sesso”, riferisce il Dr. Taha. In Francia, la raccomandazione di vaccinazione diffusa tra l’età di 1 anno e 24 anni. Ma l’epidemia del 2013 è stato utilizzata per favorire la decisione di estendere la vaccinazione di individui con più di 25 anni in Germania o in Francia. In Francia, “la prima raccomandazione è stata fatta nel 2013 nella regione di Parigi dal momento che i primi casi sono stati situati in modo significativo in quell’area. La vaccinazione è stata estesa oltre i 25 anni per tutte le persone che frequentano i luoghi di incontro della comunità gay e non solo. “Nei primi mesi del 2016 – aggiunge il ricercatore – si è deciso che questa raccomandazione è prorogata fino alla fine dell’anno ed estesa a tutto il Paese perché si è constatato che questo ceppo stava iniziando a uscire dalla regione di Parigi anche al di fuori della comunità gay e MSM. Ora si trova in persone che non hanno alcun collegamento alla comunità gay“.
QUESTO E’ LO STUDIO pubblicato in lingua inglese. Riguardo alla trasmissione delle malattie sessuali, IN QUESTA RICERCA viene evidenziato come grossi passi in avanti siano stati fatti nella prevenzione del contagio da HIV ma non delle patologie batteriche.