Melanoma, scoperto come bloccarne la crescita e le metastasi

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Moltiplicare la quantità di una molecola “inibitoria” normalmente presente nei nevi, blocca la crescita del melanoma. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori, tutti italiani, dell’Istituto Pascale di Napoli, dell’università La Sapienza di Roma, dell’università di Catanzaro Magna Graecia, in uno studio finanziato da Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) condotto in collaborazione con il laboratorio di Carlo Croce all’Università Columbus di Ohio negli Stati Uniti. L’indagine scientifica è stata pubblicata sulla rivista scientifica online PNAS con il titolo “miR-579-3p controls melanoma progression and resistance to target therapy“.

L’INTERRUTTORE CHE SOPPRIME LA CRESCITA TUMORALE

La molecola, appartenente alla classe dei microRNA e chiamata miR-579-3p, svolge un ruolo importante nel melanoma maligno. In particolare i ricercatori hanno dimostrato che questa piccola molecola funziona da soppressore della crescita tumorale. É presente cioè in abbondanza nei normali nevi (o nei), ma la sua quantità diminuisce sempre di più man mano che il melanoma diventa più aggressivo. Fatto ancora più importante è la sua ulteriore riduzione nei melanomi che diventano resistenti col tempo ai farmaci inibitori di Braf e di Mek. MELANOMA

Il miR-579-3p controlla la produzione di due importanti proteine chiamate oncogeni che promuovono la crescita tumorale. Come in una altalena, quando i suoi livelli si abbassano, quello dei due oncogeni salgono. Tuttavia, se la molecola viene “somministrata” dall’esterno alle cellule tumorali, i livelli degli oncogeni scendono e le cellule “malate” iniziano a morire. Inoltre, osservazione importante per le sue possibili implicazioni terapeutiche, la “somministrazione” di questa molecola insieme agli inibitori di Braf e Mek impedisce la formazione di cellule resistenti ai due farmaci. ”Alla luce di questi risultati si può aprire la possibilità, – dice Ciliberto – di utilizzare attraverso approcci nanotecnologici il miR-579-3p come farmaco per migliorare le attuali terapie. Inoltre si potranno misurare i livelli del miR nel sangue come nuovo biomarcatore per predire in maniera precoce l’evoluzione dalla malattia e lo sviluppo di resistenza alle terapie”.

QUI PUOI CONSULTARE lo studio dei ricercatori italiani.

BLOCCARE IL MELANOMA SUL NASCERE

La scoperta si somma ad un’altra indicazione proveniente dagli esperti israeliani della “Tel Aviv University” e del “German Cancer Research Center” di Heidelberg: avrebbero individuato il meccanismo attraverso il quale il melanoma si diffonde agli altri organi del corpo umano e il modo di fermarne le metastasi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Nature Cell Biology” con il titolo “Melanoma miRNA trafficking controls tumour primary niche formation”. “Poiché la prima interazione delle cellule di melanoma con i vasi sanguigni si verifica nel derma – spiegano i ricercatori – i nostri dati suggeriscono la possibilità di bloccare l’invasione del melanoma impedendo la formazione del tumore nella nicchia dermica”.”E’ un passo importante sulla strada per un completo rimedio al più mortale cancro della pelle”, ha detto il leader del team di ricerca Carmit Levy. “Confidiamo – ha aggiunto – che i nostri risultati ci aiutino a trasformare il melanoma in una malattia non minacciosa e facilmente curabile”. QUESTA E’ LA RICERCA israelo-tedesca.

LE RACCOMANDAZIONI DEGLI ESPERTI

E’ importante controllare periodicamente i nevi (o nei) sulla superficie epidermica. QUESTO METODO semplice ci aiuta a fare una ricognizione sommaria senza il ricorso del medico, che dovrà essere consultato al minimo sospetto. Un’analisi semplificata anche attraverso QUESTA CAMPAGNA efficace. E’ bene di ricordarsi di proteggere la pelle dall’esposizione solare prolungata e nelle ore di maggiore intensità, impiegando le creme protettive da scegliere CON QUESTI CRITERI.  Evitare, soprattutto, QUESTA PRATICA molto diffusa e fare particolare attenzione se si appartiene a una di QUESTE CATEGORIE professionali.

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