Le donne vivono più a lungo ma la loro salute, specie nel campo delle malattie infettive, è sempre meno “rosa”. E’ il concetto che emerge dal convegno “Donna & Infezioni. Le differenze di genere nelle malattie infettive” tenutosi a Milano il 22 aprile in occasione della Giornata nazionale per la salute della donna (QUI TROVI tutti gli eventi collegati fino al 28 aprile). Le infezioni rappresentano uno dei principali capitoli della patologia umana ed hanno accompagnato la nostra specie lungo il suo intero arco evolutivo. Fattori genetici, sociali ed ambientali hanno tuttavia condizionato una diversità di genere nella loro distribuzione, nel decorso ed in alcuni casi nelle opportunità di trattamento. Le problematiche di genere interessano trasversalmente le discipline sanitarie, spesso quale prodotto di carenze conoscitive sugli aspetti peculiari della condizione e della biologia femminile.
LE DONNE SUBISCONO LE CONSEGUENZE DELL’ATTIVITA’ SESSUALE PROMISCUA
“Una differenza di genere importante riguarda le malattie infettive – afferma Massimo Galli, Professore Ordinario Malattie Infettive Università degli Studi di Milano e Vicepresidente SIMIT (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali) – Si verifica soprattutto nei paesi in cui la cultura locale tende a privilegiare il figlio maschio. Se c’è da scegliere quale tra i due nutrire o generare, si sceglie il primo: se c’è da scegliere chi mandare a scuola, si sceglie il maschio. Si tratta di una tendenza radicata che non vuole recedere. Questo implica anche una serie di conseguenze sulla salute, sulla possibilità di accedere alle cure, sulla capacità di difendersi dalle malattie, specie quelle trasmesse per via sessuale”. “In assenza di trattamento, la malattia da HIV, ovvero l’Aids, tende ad avere un decorso meno favorevole nella femmina rispetto al maschio – prosegue il professor Galli – E’ inoltre molto più frequente che una donna venga infettata dal proprio partner come conseguenza nell’ambito di una attività sessuale promiscua non sua”. QUI TROVI i riferimenti ed i servizi offerti in questo ambito dal team di Telefono Rosa.
C’è poi il grande capitolo delle infezioni legate alla gravidanza ovvero il complesso TORCH, acronimo di un gruppo di agenti patogeni che include il Toxoplasma gondii, il Virus della Rosolia, il Citomegalovirus e l’Herpes Simplex, molto pericolosi per il feto, che resta un tema di attualità, al di la del recente allarme suscitato dal virus Zika. ECCO QUALI RISCHI comporta l’infezione da Zika virus.
“Molti degli studi registrativi di farmaci antiinfettivi – conclude il vicepresidente della SIMIT – vedono sotto rappresentata la componente femminile. È il caso, in particolare, degli studi sui farmaci antiretrovirali. Questo significa che alle donne vengono somministrati i farmaci alla dose calcolata su un campione quasi esclusivamente maschile. Non stupisce che gli effetti tossici delle terapie antiretrovirali siano più frequentemente riscontrati nel sesso femminile”.