Influenza, molti bambini ancora contagiati

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Ultimi colpi di coda per l’epidemia influenzale che dall’inizio della stagione ha messo a letto quasi quattro milioni di italiani.

AMMALATI 18 BAMBINI SU MILLE 

Secondo la rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità Iss, la curva epidemica delle sindromi influenzali continua a scendere ma in modo molto rallentato. Nella settimana passata il livello di incidenza medio è stato pari a 5,73 casi per mille assistiti. Le classi di età maggiormente restano quelle quelle pediatriche: nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 17,60 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 14,97. Che si tratti degli ultimi colpi di coda è documentato dalla circostanza che il livello dell’incidenza, in questa settimana, è statisticamente superiore a quello raggiunto in molte delle precedenti stagioni influenzali, anche se il picco epidemico resta comunque uno dei più bassi osservati negli ultimi anni.  INFLUENZATI

Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 348.000 pazienti, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 3.753.000 malati. Le regioni maggiormente colpite sono le Marche, la Provincia Autonoma di Trento, l’Emilia-Romagna, il Lazio, la Campania e la Sardegna.

Riguardo alla prevenzione, restano valide le misure precauzionali individuali raccomandate IN QUESTO ARTICOLO, mentre chi ha già contratto l’influenza e vuole ristabilirsi presto recuperando un buono stato di forma fisica segnaliamo QUESTI CONSIGLI. E non dimenticate il potere terapeutico di coccole, dei gesti d’affetto e del sesso verso i malati come indicato IN QUESTA RICERCA.

NON ABBASSARE LA GUARDIA

Alla luce di questi elementi, l’Osservatorio Influenza consiglia di non abbassare la guardia e di affrontare le giornate vestendosi in modo adeguato non troppo coperti con un sole già caldo e non troppo scoperti, se il cielo promette pioggia con temperature in alcune zone d’Italia spesso ancora invernali. Fabrizio Pregliasco virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.it sostiene che “l’influenza ha ormai superato il picco di casi, ma non altrettanto si può dire per le forme parainfluenzali o le infezioni respiratorie acute che in questo periodo possono avere la meglio soprattutto su bambini e anziani. Inizia anche il periodo delle allergie e quindi è importante distinguere i sintomi legati ad una reazione ai pollini da quelli legati a estemporanei raffreddori. Sono indicatori di allergia due o più dei seguenti sintomi per più di un’ora al giorno: rinorrea acquosa, starnuti a salve, ostruzione nasale, prurito nasale, congiuntivite. Altre sintomatologie  sono, invece, da riferirsi a manifestazioni differenti che richiedono un trattamento adeguato”.

QUI TROVI il report della rete Influnet.

 

 

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