Infezioni in ospedale, al San Camillo una task force per combatterle

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ICALa lotta alle infezioni correllate all’assistenza (ICA) si può vincere. Basta seguire le rigorose norme fissate dai protocolli speciali che si possono apprendere attraverso otto mesi di corso specialistico.  E’ il senso della patnership rinforzata tra l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini e la Fondazione Dani Di Giò nella lotta a questo tipo di infezioni sempre più preoccupanti.

TRE REPARTI “ASETTICI”

Il problema delle infezioni ospedaliere particolarmente resistenti agli antibiotici è di stretta attualità: sono 4 milioni e 100mila circa i pazienti della Comunità Europea che ne vengono colpiti con una stima di 147mila morti ogni anno. Dopo gli importanti risultati raggiunti nella Terapia Toracica intensiva del prof. Remo Orsetti, due reparti si aggiungono alla battaglia nell’ospedale romano, precisamente: Chirurgia Generale 1, diretto dal professor Pierluigi Marini, e Pneumologia e Infettivologia, presieduto dal professor Giovanni Puglisi. Anche loro seguiranno, come il personale del reparto diretto dal prof. Remo Orsetti, il progetto di “Prevenzione e controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza”. Il più grande nosocomio pubblico della Capitale è da sempre all’avanguardia nella lotta alle infezioni e ha deciso di proseguire nella fattiva collaborazione con la Fondazione Dani di Giò, intensificando gli sforzi proprio in due reparti particolarmente sensibili, per la tipologia dei pazienti e per le patologie trattate, al tema delle ICA. Peraltro in fatto di efficacia dei saponi antibatterici, a settembre 2016 l’FDA statunitense ha assunto QUESTA DECISIONE storica.

Il dottor Beniamino Sadun, epidemiologo e responsabile scientifico della Dani Di Giò, sottolinea i successi già ottenuti anche in altri ambiti: ”E’ una sfida che abbiamo già intrapreso con entusiasmo anche in altre realtà ospedaliere, sia pubbliche che private. Dopo un solo anno di attività della Fondazione, i risultati sono già visibili: in alcune strutture che hanno aderito al progetto, il tasso di prevalenza delle ICA è stato abbattuto in maniera significativa, con particolare riferimento ad infezioni particolarmente temibili quali ad esempio le sepsi e le polmoniti nosocomiali”. Ad affiancare la Dani Di Giò ci sarà la Win-Win HealthCare, società di consulenza specializzata in gestione del Rischio Clinico, che metterà a diposizione una Infection Control Nurse, ossia l’infermiera deputata al controllo ed alla prevenzione delle ICA. Tale figura si occuperà assieme ad un medico epidemiologo sia di istruire gli operatori delle due UOC del San Camillo sia di verificare i progressi raggiunti.

UNO DEI SEGRETI: IL SAPONE A BASE DI ALCOL

Due le fasi principali in cui si articola l’intervento della durata di circa 8 mesi: nella prima si effettuerà un monitoraggio settimanale delle infezioni denominato indagine di prevalenza e si formerà il personale sulle procedure di prevenzione; nella seconda verranno applicate praticamente le metodologie di prevenzione delle ICA e verrà misurato il tasso di compliance (ossia l’effettiva aderenza da parte del personale medico ed infermieristico alle misure di prevenzione delle ICA), nonché l’eventuale correzione di comportamenti non corretti. La Fondazione Dani Di Giò ha da sempre come obiettivo quello di sostenere chi adotta le buone pratiche per sconfiggere quel subdolo nemico rappresentato dalle infezioni nosocomiali. Pratiche semplici come il lavaggio delle mani con la soluzione alcolica, che possono salvare migliaia di vite ogni anno.

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