Epidemia di peste, allarme per nuovi decessi

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PESTEDopo l’Ebola scatta l’allarme per un’altra gravissima malattia infettiva, la peste. Più di 260 casi sono stati segnalati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, preoccupata per l’arrivo della stagione delle piogge che facilita la diffusione dei batteri sull’isola di Madagascar.
Nel Distretto di Amparafaravola la peste ha fatto una strage. Questa regione degli altipiani centrali del Madagascar è la più colpita dalla recente recrudescenza della malattia. “Casi di peste polmonare sono continuati ad essere segnalati durante la prima settimana di gennaio” specifica l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’OMS che si preoccupa oggi per l’aumento delle infezioni in quest’isola dell’Oceano Indiano. Da settembre 2014, infatti, sono stati segnalati in Madagascar 263 casi, con la morte di 71 pazienti.
La peste è endemica sulla grande isola dell’Oceano Indiano, ricomparendo quasi ogni anno a partire dal 1980. Ma negli ultimi tre anni, il numero di casi è in costante aumento, rendendo il Madagascar il paese più colpito da questa malattia in tutto il mondo. Nel solo mese di dicembre 2013 il saldo è stato di 39 morti. Quelle vittime avevano contratto la polmonite alla velocità del fulmine e avevano subito ceduto alla malattia. E anche se l’epidemia sembra conoscere un leggero rallentamento dopo il picco verificatosi tra novembre e dicembre 2014, si teme per la stagione delle piogge, che permette alla malattia di persistere di solito fino ad aprile. L’organizzazione sanitaria ha anche chiesto alle autorità malgasce di rimanere estremamente vigili, soprattutto per l’arrivo della peste in alcune baraccopoli della capitale. In Antananarivo, 13 casi sono già stati identificati alla fine di dicembre.

COME SI TRASMETTE E CHI RISCHIA

I batteri della peste, che cresce nei ratti, sono trasmessi dalle pulci. Si sviluppa negli esseri umani come forma bubbonica e se raggiunge i polmoni, diventa trasmissibile da persona a persona attraverso la tosse. Scoperta da tempo, la forma bubbonica è curabile con antibiotici (streptomicina e tetracicline). Ma la forma polmonare, una delle malattie infettive più mortali, può essere fatale in appena 24 ore.

Il 2% dei casi nel Madacascar ha sviluppato la forma polmonare della malattia. L’elevata densità di popolazione, la debolezza del sistema sanitario e la resistenza delle pulci agli insetticidi usati per disinfestare, sono fattori che aumentano il rischio di trasmissione. Come segnala l’OMS, “in tutto il mondo, la distribuzione di peste è geograficamente localizzata in aree dove le condizioni del paesaggio e del clima favoriscono una alta concentrazione di roditori e di pulci. OMS ha identificato naturale focolai di peste in circa 20 paesi in Africa, America e Asia. Sistemi sanitari deboli e bassi standard di igiene ambientale sono fattori di rischio per i focolai di peste umana”. Ciò nonostante, al momento l’OMS “non raccomanda alcuna restrizione nei viaggi o nel commercio in base alle informazioni attuali. Nelle aree urbane, come Antananarivo, la sorveglianza degli indicatori di rischio di epidemia è altamente raccomandata per l’attuazione delle attività di controllo vettoriale di prevenzione”.

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