Birra artigianale: denunciato produttore che aggiungeva riso per cani

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RISOUsavano mangime per cani per realizzare birra destinata agli estimatori della bevanda. È la scoperta fatta in provincia di Vercelli nell’ambito di un’operazione congiunta condotta dal personale del Corpo forestale dello Stato (Comando Provinciale e Comando Stazione di Vercelli, Comando Stazione di Albano Vercellese) e dell’Agenzia delle dogane.

Nei locali di produzione di un birrificio artigianale sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro 250 chilogrammi di riso non destinato al consumo umano.

Il sequestro è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria competente e il titolare del micro-birrificio è stato denunciato per frode in commercio e inosservanza del divieto d’impiego, nella preparazione di alimenti o bevande, di sostanze alimentari private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiore o trattate in modo da variare la composizione naturale.

L’indagato rischia la reclusione fino a due anni o una multa di circa duemila euro.

L’operazione rientra nelle attività del Corpo forestale dello Stato finalizzate a garantire la sicurezza agroalimentare a tutela dei consumatori.

In genere il riso nella birra viene utilizzato come succedaneo del malto d’orzo ed in alternativa al mais, (ovviamente per risparmiare) come rivelato in questo forum specializzato sui processi lavorativi delle birre artigianali. In molti locali, poi, chicchi di riso sono aggiunti nella bevanda ma solo per effetto scenico, senza nessun valore nel sapore o organolettico.

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