Bevande energetiche, tutto ciò che bisogna sapere

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ENERGY.DRINK1La pubblicità sulle capacità estreme che sono possibili dopo aver consumato quel marchio o addirittura la suggestione che contengano estratti dai testicoli del toro, hanno fatto delle bevande energetiche una specie di leggenda. C’è chi ha persino scomodato l’ambiente militare suggerendo che siano nate per confortare dallo stress i soldati statunitensi impegnati in guerra . Insomma, racconti al limite se non oltre la realtà, che però hanno determinato un successo esplosivo delle bevande energetiche consumate come l’acqua anche nelle palestre di body building.

La realtà scientifica, però, non è così luminosa: più di una indagine clinica ha dimostrato il pericolo che il consumo di energy drink comporta, sia negli adulti che, ancor di più, nei bambini. L’ultima di queste analisi arriva dall’American Heart Association che ha pubblicato lo studio della Wayne State University “Poison control data show energy drinks and young kids don’t mix” (QUI LO TROVI in lingua inglese) partito dalla costatazione che più del 40 per cento delle 5.156 chiamate ricevute dai centri antiveleno statunitensi per ingestione di bevande energetiche riguarda bambini di età inferiore a 6 anni che lamentano gravi sintomi cardiaci e neurologici.

I ricercatori hanno analizzato dall’ottobre 2010 al settembre 2013 le cartelle cliniche della American Association of National Poison Control Center’s, che contengono informazioni circa la “esposizione “ a bevande energetiche da parte del pubblico. Con il termine “esposizione” si intende il contatto reale o sospetto con qualsiasi sostanza che è stata ingerita, inalata, assorbita, applicata o iniettata nel corpo, a prescindere dalla tossicità o dalle manifestazioni cliniche. I ricercatori hanno trovato che:
1) Dei 5156 casi segnalati di esposizione agli energy drink, il 40 per cento di quelle relativi a bambini riguardava esposizioni involontarie (ovvero imprevista o non pianificata).
2) Sono stati segnalati nel 42 per cento dei casi bevande energetiche alle quali era stato mescolato etanolo (alcool) ed un 19 per cento dei casi non contenenti alcol.
3) Tra i casi più gravi di tutte le fasce d’età, sono stati segnalati nel 57 per cento effetti cardiovascolari (tra i quali un anormale ritmo cardiaco e della conduzione) e nel 55 per cento effetti neurologici (convulsioni, incluso lo stato epilettico).

Le bevande energetiche non devono esserci nelle diete pediatriche – specifica Steven Lipshultz, autore dello studio e professore della cattedra di Pediatria presso la Wayne State University e primario al Children Hospital di Detroit – e chiunque abbia problemi cardiaci, neurologici o altre condizioni mediche significative, prima di consumarle deve consultarsi con il proprio medico”. Già una ricerca condotta nel 2013 presso l’University of the Pacific in Stockton, Calif, (QUI TROVI IL TESTO) effettuata su pazienti tra i 18 ed i 45 anni d’età, aveva dimostrato che le bevande energetiche causano un innalzamento della pressione arteriosa (addirittura del 3,5% della sistolica subito dopo l’assunzione) e provocano alterazioni del ritmo cardiaco.

L’ECCESSO DI CAFFEINA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

Gli energy drink possono contenere caffeina di sintesi farmaceutica e caffeina supplementare da fonti naturali : l’ingestione di quelle con più fonti di caffeina, nello studio sono state collegate a un più alto tasso di effetti collaterali, riguardanti di solito il sistema nervoso, digestivo o cardiovascolare. “Alcuni energetici contengono fino a 400 milligrammi (mg) di caffeina per lattina o bottiglia, rispetto a 100-150 mg che si ritrovano in una tazza tipica di caffè – rivela Lipshultz – E l’avvelenamento da caffeina può verificarsi con livelli superiori a 400 mg al giorno negli adulti; sopra 100 mg al giorno negli adolescenti; e a 2,5 mg per chilogrammo di peso corporeo nei bambini di età inferiore ai 12 anni”.

I ricercatori non sanno ancora se composti diversi dalla caffeina nelle bevande contribuiscano agli effetti negativi. Molti degli ingredienti aggiunti, infatti, non sono mai stati testati per la sicurezza dei bambini e non sono mai stati verificati in combinazione con la caffeina. Nel 2010, la Food and Drug Administration statunitense ha vietato le bevande energetiche che contengono alcool. “I dati riportati rappresentano probabilmente la punta di un iceberg” conclude Lipshultz riferendosi al fatto che molte persone sottovalutano i sintomi dopo il consumo di energy drink e quindi non chiamano i centri antiveleno.

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