Autismo: rischio aumentato dell’87% con gli antidepressivi in gravidanza

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L’assunzione di antidepressivi durante la gravidanza è associata ad un aumentato rischio di autismo nei nascituri. Più in particolare, sotto accusa sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS). Lo spiega l’articolo intitolato “Antidepressant Use During Pregnancy and the Risk of Autism Spectrum Disorder in Children” pubblicato sulla rivista online Jama Pediatrics.

BEN 145MILA CASI STUDIATI

Finora, si contano pochi studi che hanno esaminato l’effetto degli antidepressivi sul rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico nel nascituro. Pertanto, sulla base dei dati disponibili, l’uso di ISRS non era controindicato durante la gravidanza. “Se è necessario un antidepressivo inibitore della ricaptazione della serotonina, può essere utilizzata una delle seguenti molecole, indipendentemente dallo stadio della gravidanza: fluoxetina (Prozac), Sertralina (Zoloft), Paroxetina (Deroxat), citalopram (Seropram) o escitalopram (Seroplex) “è la nota che, per esempio, si può consultare sul sito web del francese Centre de référence sur les agents tératogènes (CRAT) ACCESSIBILE IN QUESTO LINK 

Sotto accusa, dunque, sono le molecole vendute sotto i nomi commerciali di Prozac, Zoloft, Seropram, Deroxat, Seroplex, Fluoxeren, Azur, Clexiclor, Cloriflox, Diesan, Flotina, Ipsumor, Xeredien e Daparox, Dapagut, Dropaxin, Eutimil, Sereupin, Seroxat, Stiliden. Per capire meglio l’effetto a lungo termine di queste molecole sullo sviluppo neurologico dei bambini, i ricercatori dell’Università di Montreal hanno studiato i dati di salute di tutte le gravidanze e dei bambini nati tra gennaio 1998 e dicembre 2009 in Quebek, ovvero 145.456 neonati a termine. Tra questi, 1.054 bambini avevano almeno un disturbo dello spettro autistico. I ragazzi sono stati più colpiti rispetto alle femminucce in un rapporto di 4 ragazzi ad 1. GRAVIDANZA1

L’87% DI RISCHIO IN PIU’ NELLE MADRI CHE ASSUMONO ANTIDEPRESSIVI

Gli autori canadesi hanno individuato 4.724 bambini esposti in utero al consumo di antidepressivi da parte della madre. Quasi il 90% di loro sono stati esposti nel corso del 1 ° trimestre, e in più della metà l’uso di questi farmaci si è verificato nel 2° e/o 3° trimestre. Inoltre, secondo i dati raccolti, una diagnosi di autismo è stata fatta in 31 bambini esposti nell’ultimo trimestre di gravidanza e 40 esposti durante il primo trimestre. Secondo i risultati, l’uso di antidepressivi durante il 2° e/o 3° trimestre di gravidanza è associato ad un aumentato rischio dell’87% di contrarre autismo. Mentre nessuna associazione è stata osservata tra l’uso di questi farmaci durante il primo trimestre di gravidanza o l’anno prima. Gli autori, inoltre, hanno osservato che questo aumento del rischio è stato riscontrato solo per ISRS prescritti negli ultimi mesi di gravidanza, e per l’uso di più di una classe di antidepressivi.

Già un team di ricercatori del “Centro Nazionale sui difetti di nascita e dello sviluppo disabilità” di Atlanta, dopo aver valutato oltre 17mila casi, IN QUESTO STUDIO  aveva sentenziato gravi rischi di patologie congenite nei bimbi nati da mamme che fanno uso di antidepressivi.

L’AZIONE SULLA SEROTONINA, INDISPENSABILE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO

I ricercatori suggeriscono che diversi meccanismi possono spiegare l’effetto di questi farmaci. “Gli ISRS sono in grado di attraversare la placenta e si trovano nel liquido amniotico. La serotonina modula molti processi di sviluppo prenatale e postnatale, tra cui la divisione cellulare, la migrazione neuronale, la differenziazione cellulare e la formazione di sinapsi“, spiegano. Così, gli ISRS, promuovendo l’accumulo di serotonina, potrebbero pregiudicare lo sviluppo del cervello dei bambini e portare alla comparsa di disturbi dello spettro autistico.

Tuttavia, i ricercatori sottolineano che le cartelle cliniche delle gestanti sottoposte allo studio non sempre contenevano tutte le prescrizioni. Per esempio, lo stile di vita delle donne (fumo, indice di massa corporea ecc.) non è stato indicato. Così, gli scienziati non possono escludere questi altri fattori di rischio.

Ciò nondimeno, Anick Bérard, autrice principale dello studio, evidenzia che oltre l’80% dei pazienti trattati con antidepressivi soffrono di depressione lieve. Per queste donne, i farmaci potrebbero essere sostituiti da terapie cognitive e comportamentali. La dott.ssa Bérard suggerisce anche l’importanza che le donne che assumono ISRS parlino del loro progetto di gravidanza con il loro medico, a prendano in considerazione possibili trattamenti alternativi.

Lo studio pubblicato su Jama Pediatrics puoi leggerlo IN QUESTA PAGINA

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