Asma nei bambini indipendente dallo smog della città

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ASMALo smog del centro città non costituisce da solo un fattore di rischio nell’asma infantile. Lo rivela lo studio “Neighborhood poverty, urban residence, race/ethnicity, and asthma: Rethinking the inner-city asthma epidemic” condotto dal Johns Hopkins Children’s Center e pubblicato sul The Journal Allergology and Clinical Immunology su più di 23.000 bambini americani.  L’indagine rivela che il reddito, la razza e l’origine etnica possono svolgere un ruolo molto più potente dell’ambiente urbano nel rischio di asma nei bambini.

LA RAZZA E L’ETNIA FATTORI PIU’ POTENTI DELLO SMOG

Lo studio, basato sul confronto dei tassi di asma infantile in città e fuori delle aree urbane, non ha trovato infatti differenze nel rischio di asma tra i bambini che vivono in aree esposte allo smog e quelle suburbane o rurali. I risultati hanno dimostrato una distribuzione sorprendentemente uniforme dell’asma. Invece i ricercatori hanno trovato un forte legame tra la povertà, la razza afro-americana e l’etnia portoricana con un rischio di asma superiore alla media. “I nostri risultati evidenziano il volto mutevole di asma pediatrica e suggeriscono che vivere in un’area urbana non è, di per sé, un fattore di rischio per l’asma”, spiega Corinne Keet, MD, Ph.D., una specialista di allergia e asma pediatrica presso la Johns Hopkins. “Invece, abbiamo scoperto che la povertà e l’essere afro-americano o portoricano sono i più potenti fattori predittivi di rischio di asma”.

Lo studio Johns Hopkins, sulla base di un sondaggio di genitori e tutori di 23.065 bambini, di età compresa tra 6 e 17 anni, ha mostrato che il 12,9 per cento dei bambini all’interno delle città ha avuto l’asma, rispetto al 10,6 per cento dei bambini che vivono al di fuori dei centri urbani. Tuttavia, questa piccola differenza scompare una volta gli investigatori includono variabili quali la razza, l’etnia e la regione geografica di provenienza nella loro analisi.

LE VALUTAZIONI DEGLI ESPERTI

La conclusioni dei ricercatori sono: “Sebbene la prevalenza di asma è elevata in alcune zone del centro città, questo è in gran parte spiegato da fattori demografici e non dal vivere in un quartiere urbano”. I ricercatori avvertono che la loro ricerca si è focalizzata esclusivamente sul rischio dell’asma di base: in altre parole, un’indagine semplicemente sulla prova se un bambino che vive in città ha più probabilità di avere l’asma di un bambino che vive in periferia o in campagna. Il loro studio attuale, aggiungono, non è stato progettato per accertare se i bambini del centro città che hanno l’asma soffrono di sintomi peggiori o se richiedono più attenzione medica di bambini con asma che vivono altrove. Insomma, non si è ancora visto se l’asma peggiore è in chi vive a contatto con lo smog rispetto ai bambini che risiedono in campagna. Quest’ultima domanda, dicono i ricercatori, è oggetto di un’indagine separata già in corso.

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