Alzheimer, la humor therapy riduce di un quinto gli stati d’agitazione

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La Terapia del sorriso, ovvero Humor Therapy, riduce del 20% gli stati d’agitazione nei pazienti affetti da Alzheimer e da demenza senile, un risultato sovrapponibile a quello ottenuto dal ricorso dei farmaci anti-psicotici ma senza effetti collaterali. Ed è per questo che la humor therapy verrà sperimentata in un gruppo di malati di Ostia, alla periferia di Roma.

A ROMA LA PRIMA SPERIMENTAZIONE ITALIANA

A proporre l’innovativa tecnica è l’Associazione Amici Alzheimer Onlus, che opera da anni per promuovere ed informare l’opinione pubblica e tutte le figure professionalmente coinvolte nella malattia dell’Alzheimer. Si tratta dello “Yoga della Risata”, progetto pilota per la sperimentazione di un nuovo approccio non farmacologico con malati affetti da patologie dementigene che inizierà il 15 maggio prossimo.

Nella prima fase la sede degli incontri sarà presso il Centro Diurno “Le Betulle” della Asl Roma 3, in via Salorno 29 nel quartiere Infernetto. L’idea nasce dalla collaborazione di Claudia Martucci, fondatrice dell’Associazione Amici Alzheimer Onlus, con le due teacher certificate: Maria Pia Nobile e Francesca Pieri, che per sei incontri, una volta a settimana, faranno partecipare i pazienti del centro a sedute di Yoga della Risata.

La terapia del sorriso ottiene pari risultati ai trattamenti anti-psicotici nei pazienti affetti da Alzheimer e demenza senile

L’importanza della Humor Therapy  fu portata alla ribalta nel 2011 dalla School of Psychiatry University of New South Wales durante il National Dementia Research Forum, dimostrando come un approccio non farmacologico, potesse essere persino più efficace di alcuni farmaci somministrati per curare l’agitazione tipica di queste patologieLo studio, dal titolo “Humor as effective as medication in treating agitation in dementia“ QUI PUBBLICATO ha coinvolto 36 case di cura residenziale australiane per anziani e ha richiesto il reclutamento e la formazione di un membro del personale come “LaughterBoss” che ha lavorato con un esperto di umorismo con specifiche di comicità e di improvvisazione, non diversamente dai “Clown Doctors” (clownterapia) utilizzati negli ospedali per aiutare il recupero e il buonumore nei bambini. Quella terapia del sorriso nel malati di Alzheimer ha dimostrato una riduzione del 20% dello stato di agitazione, un miglioramento paragonabile all’uso comune di farmaci anti-psicotici.

“Ciò dimostra che la terapia dell’umorismo dovrebbe essere presa in considerazione prima del farmaco per gli stati di agitazione, soprattutto tenendo conto dei suoi effetti collaterali” sintetizzano gli autori.

LO YOGA DELLA RISATA

Lo Yoga della Risata, ideato da un medico indiano, è attualmente presente  in oltre 100 Stati, riesce a produrre la stessa chimica della felicità, un mix di endorfine e seretonina e quindi aumento degli ormoni del benessere. Tutto ciò, porta al rinforzamento del sistema immunitario, e ad una maggiore ossigenazione del cervello. In Italia qualcosa sulla Terapia del Sorriso e sulla Teatroterapia si sta facendo al Centro Igea di Pescara.

Durante gli incontri, i malati di Alzheimer verranno stimolati e guidati in un percorso di risate calde e profonde, attraversando un viaggio di storie, aneddoti, battiti di mano e applausi. “Ad oggi, ancora non esiste al mondo, una cura per l’Alzheimer – dichiara Claudia Martucci, presidente dell’Associazione Amici Alzheimer Onlus – Per questo è estremamente importante che le terapie non farmacologiche trovino sempre più diffusione. I malati possono e devono beneficiare di entrambi gli approcci, farmacologici e non. Diverse tecniche hanno riportato effetti positivi su pazienti affetti da demenza, tra queste ricordiamo: la musicoterapia, l’onoterapia (con gli asini), lo shiatzu, la doll therapy (con le bambole), il treno della memoria. Dobbiamo pensare, che queste terapie non farmacologiche si fondano sulla preliminare valutazione delle potenzialità residue, allo scopo di sostenere e attivare le funzioni mentali non deteriorate per mantenere la massima autonomia possibile e rallentare la progressione della patologia. E’ una lotta contro il tempo, per questo dobbiamo mettere in campo tutte le armi per fronteggiarla al meglio.”

Per informazioni sull’iniziativa si può prendere contatto con la Associazione Amici Alzheimer Onlus (email associazioneamicialzheimer@gmail.com) – Tel. 06.98382257 – Fax. 06.98382127.

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