Eccesso di ftalati nelle tutine e nei sacchi a pelo per neonati. Il Ministero della Salute, dopo segnalazione del sistema europeo di allerta rapido per i prodotti pericolosi Rapex, ha disposto il divieto di vendita ed il ritiro dal commercio di quattro modelli di brand internazionali di abbigliamento per l’infanzia.
CONCENTRAZIONI ANCHE DELL’11% DEL PESO

Gli esperti del Rapex hanno effettuato controlli mirati alla ricerca di ftalati su 15 articoli per l’infanzia: di questi ben quattro presentavano quantità di ftalati oltre i livelli consentiti. Si tratta di tutine termiche destinate a bambini di età compresa da 0 a 1 anno, quindi una fascia di età più indifesa e sensibile ai pericoli di queste sostanze. E’ bene ricordare che per la cessione degli ftalati ai bambini è sufficiente portare il prodotto alla bocca oppure il semplice contatto con la pelle, passaggio amplificato dalla naturale traspirazione o dalle fuoriuscite di urina dai pannolini.
La lista di articoli per l’infanzia segnalati dal Rapex al nostro Ministero della salute sono i seguenti: sacco a pelo e copri-gambe marca “Vinter & Bloom” modello “Mini Dots” codice a barre 7340096720509; sacco a pelo e copri-gambe marca “SEGR “ modello “Footwarmer arctic flexi” codice a barre 7350013210976; sacco a pelo per dormire marca “Troller” modello “Iglo2” codice a barre 6418991027588 e sacco a pelo per dormire marca “Troller” modello “Skinnpose” codice a barre: 9325021013657. Le percentuali di ftalati rinvenuti nelle fibre e nelle plastiche usate in questi prodotti sono molto alte. Si va da un minimo del 5,4% del modello “Footwarmer arctic flexi” all’11% del modello “Iglo2”. In quest’ultimo modello sono presenti anche paraffine clorurate a catena corta (SCCP) nelle manopole antiscivolo nella misura dell’1,8% del loro peso.
INTERFERENTI ENDOCRINI
Come ricorda lo “Sportello dei diritti”, gli ftalati vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la morbidezza. Possono facilmente “migrare” e depositarsi sulla pelle, essere inalati o ingeriti. Si sospetta che alcuni di essi agiscano come interferenti endocrini, cioè creino scompensi ormonali e danneggino lo sviluppo dei nascituri. L’Unione Europea ha classificato due tipi di ftalati (il Deph e il Dpb) come “tossici per la riproduzione” perché dai test condotti su animali emerge che riducono la fertilità maschile. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli né negli articoli destinati all’infanzia (ECCO LE NORME). Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati, distruttori del sistema endocrino umano. “Secondo gli ultimi rapporti del ministero della Sanità – ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – si tratta prevalentemente di articoli di origine cinese. Dal 2008 una media di più di 110 notifiche l’anno riguarda questa categoria di prodotti pericolosi, per la presenza degli ftalati oltre al limite consentito (COME IN QUESTO CASO). Nel 2015 hanno rappresentato il 37% delle notifiche totali relative a prodotti per l’infanzia”.
QUESTO E’ L’ALERT diramato dal sistema Rapex europeo