L’additivo alimentare E171 (o biossido di titanio TiO2), che si trova soprattutto nelle caramelle e nei dolci, è in grado di attraversare la parete dell’intestino, perturbare il sistema immunitario e indurre lesioni precancerose nei ratti. Lo rivela uno studio condotto dall’INRA, il francese Institut national de la recherche agronomique e pubblicato sulla rivista Scientific Reports con il titolo “Food-grade TiO2 impairs intestinal and systemic immune homeostasis, initiates preneoplastic lesions and promotes aberrant crypt development in the rat colon”.
INTESTINO E MILZA ORGANI BERSAGLIO

In Francia, alla luce di questi risultati, i Ministeri dell’Economia, della Salute e dell’Agricoltura hanno deciso di attivare immediatamente l’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (Anses) per determinare se questo nanoparticelle “presentano un potenziale pericolo per i consumatori”.
Già a fine novembre 2016, uno studio dell’associazione Agir per l’ambiente aveva allertato l’opinione pubblica sulla sostanza, conosciuta come biossido di titanio. Comunemente utilizzata nei prodotti alimentari per la sua proprietà di colorante bianco e di opacizzante, i test dell’associazione l’avevano messa in evidenza nei biscotti, nei dolciumi, nelle gomme da masticare o, ancora, nei pasti precotti. “Queste nanoparticelle sono utilizzate anche in cosmesi, negli integratori alimentari e nei materiali da costruzione” aggiungono dall’INRA.
LE SPERIMENTAZIONI SUI TOPI
Il Centre international de rechercher sur le cancer (CIRC) ha classificato la sostanza come probabilmente cancerogena per l’uomo dopo aver studiato l’impatto all’esposizione per inalazione, in particolare nei luoghi di lavoro. Tuttavia, l’Europa non sembra interessata. Lo scorso settembre, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA ha concluso che “disponibili dati tossicologici sul biossido di titanio non hanno rivelato effetti negativi per ingestione orale” e che “non è un problema sanitario per i consumatori “.
Invece, per i consumatori c’è di che preoccuparsi, tanto più che i bambini sembrano particolarmente vulnerabili a causa del loro elevato consumo di dolci. INRA ha scelto di osservare l’effetto dell’esposizione orale all’E171 nei ratti. I ricercatori hanno esposto gli animali alla dose di 10 mg per chilogrammo di peso corporeo al giorno, una dose simile a quello ingerito dagli esseri umani, secondo gli scienziati. I risultati “mostrano per la prima volta in vivo che il biossido di titanio viene assorbito dall’intestino e passa nel sangue” spiegano all’INRA, indicando che le particelle sono state rilevate nel fegato delle cavie.
Inoltre, i ricercatori hanno osservato la presenza di E171 nelle cellule dell’intestino tenue e del colon, nonché nelle cellule situate in una regione induttrice della risposta immunitaria nell’intestino. Risultato: si stabilisce uno squilibrio immunitario e si crea una micro-infiammazione nel rivestimento del colon. Analogamente, nella milza – un elemento chiave nel sistema immunitario – l’esposizione a questo additivo alimentare favorisce la produzione di molecole proinfiammatorie.
L’assunzione regolare di questa sostanza sembra altrettanto dannosa. Per 100 giorni, i ratti sono stati esposti alla molecola tramite la loro acqua potabile. In un gruppo precedentemente trattato con un cancerogeno, l’esposizione al biossido di titanio ha aumentata la dimensione delle lesioni pre-neoplastiche nel colon, uno stadio non maligno dello sviluppo del cancro.
In un gruppo di topi sani, le lesioni precancerose sono apparse spontaneamente in 4 cavie su 11, mentre gli animali non esposti non hanno mostrato alcuna evidenza di cancro. “Questi risultati indicano un effetto iniziatore e anche promotore dell’E171 sugli stadi precoci della cancerogenesi del colon-retto negli animali”, rivelano altresì gli autori.
Se è vero che “in questa fase, i risultati dello studio non consentono di estrapolare questi risultati per l’uomo” insistono all’INRA ed al Ministero della Salute francese, i ricercatori dell’unità di ricerca Toxalim indicano anche che questi primi risultati giustificano ulteriori studi per indagare i suoi effetti sul sistema immunitario e sulla cancerogenicità. Investita della questione, l’agenzia governativa ANSES dovrebbe riferire i risultati alla fine di marzo.
QUESTO E’ L’ESTRATTO in lingua inglese della ricerca condotta in Francia.
ADDITIVI ALIMENTARI PERICOLOSI
Già QUESTA RICERCA condotta da studiosi statunitensi e israeliani aveva messo in evidenza la nocività degli additivi alimentari, in particolare dell’E466 (o carbossimetilcellulosa o CMC) e dell’E433 (o polisorbato 80) nell’induzione di infiammazioni croniche del colon. In QUESTO ARTICOLO sono evidenziate invece le avvertenze dell’AIRC, l’Associazione italiana ricerca sul cancro, riguardo alla presenza di diversi additivi alimentari sospetti di provocare l’insorgenza di tumori: andrebbero evitati o fortemente ridotti i cibi contenenti nitrito di potassio (E249), nitrito di sodio (E250) e nitrato di potassio (E252), presenti soprattutto nella carne in scatola, negli insaccati e nelle carni lavorate.
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